Le nuove esigenze del Covid19
Il covid-19 quest’anno ha sconvolto diversi settori chiedendo prepotentemente e rapidamente alle aziende legate ai servizi essenziali di modellarsi in base alle nuove esigenze. La logistica e i trasporti hanno svolto un ruolo strategico in questa emergenza e, per essere in grado di farlo, hanno dovuto ridefinirsi dal punto di vista organizzativo, non solo riprogettando gli spazi per le nuove norme igieniche di distanziamento, ma anche ridefinendo i processi di lavoro da gestire.
Resilienza ed empatia
Nuovi requisiti a cui si è risposto con una gestione agile, con la capacità di essere resilienti ed empatici, potenziando la reattività, soprattutto considerando quanto il trasporto su strada abbia pesato in Italia più che in altri Paesi, raggiungendo il 91% del volume totale rispetto alla media europea che ha sfiorato il 72%.
Le aziende del comparto logistico hanno dovuto fronteggiare da una parte il calo di produttività causato dalle norme di distanziamento all’interno dei magazzini e dalla scarsità dei mezzi di trasporto disponibili, dall’altra l’aumento di ordini e richieste per gestire i nuovi bisogni di clienti, filiere e territori. Per questo è stato necessario attuare un approccio proattivo alla crisi così da implementare e ottimizzare i vari processi.
I punti strategici della logistica
La grande criticità della logistica è quindi rappresentata dalle zone di carico-scarico, che si sono trasformate in punti strategici portati a gestire nuove attività come la ricezione dei resi, la personalizzazione degli ordini e anche il ricondizionamento dei pacchi. Un carico di nuove attività da svolgere in sicurezza e rispetto delle norme igieniche, e con efficienza per non rallentare i processi lavorativi. Le baie di carico infatti sono influenzate da diverse sinergie, tra flussi di lavoro e livelli di attenzione che possono variare durante la giornata, rumori costanti, mezzi pesanti in movimento e punti ciechi. Tutti tasselli importanti per la definizione di norme e regolamenti standard che il Covid19 ha reso ancora più restrittivi e fondamentali.
I requisiti della logistica di quest’anno sono cambiati radicalmente da quelli degli anni precedenti. Alla sicurezza antinfortunistica si è aggiunta quella igienica, alla tutela della salute dei lavoratori si è aggiunto il bisogno di confort in ritmi e spazi diversi dal solito. Per questo, per condividere i costanti sviluppi che la pandemia richiede, è necessario rispondere con formazione e sensibilizzazione alle nuove tematiche, alla condivisione con aggiornamenti frequenti delle sfide del settore e di come l’azienda ha deciso di rispondere. Un dialogo che l’azienda logistica ha bisogno di instaurare non solo con i propri dipendenti, ma anche all’esterno, confrontandosi con il settore, per trovare risposte efficaci a tutte le emergenze che possono capitare e a tutela dell’intero comparto.