Il CEO di Starbucks ha parlato chiaramente: la priorità del noto brand di caffetterie è quella di imboccare la strada della sostenibilità, avviando un piano decennale per ridurre l’impatto della supply chain.
L’obiettivo è arrivare al 2030 con un’azienda che ha ridotto sensibilmente l’impatto ambientale, i consumi e l’inquinamento. La prima azione sarà quella di sostituire le tazze usa e getta nei punti vendita con tazze riciclabili ma molti altri interventi saranno programmati nel prossimo decennio.
L’intera supply chain sarà investita dalle nuove misure che prevedono in primis la riduzione nell’uso dell’acqua per la produzione del caffè e la riduzione dei rifiuti e delle emissioni di co2.
Tutto parte dalla coltivazione del caffè, che Starbucks vuole rendere il più sostenibile possibile, se non addirittura biologica, con un’attenzione particolare all’uso dell’acqua per impattare il meno possibile sulle risorse e i bacini idrici. La coltivazione del caffè, nelle ambizioni del brand, diventerà più etica e cercherà metodi di trasporto che riducano l’impatto sull’ambiente.
La trasformazione del packaging sarà l’altro punto chiave, ridurre la produzione di rifiuti, rappresentata dai numerosi bicchieri usa e getta usati nei negozi, sarà tra gli obiettivi primari. L’azienda opterà per materiali riciclabili, compostabili e più naturali.