Il settore intero chiede idee chiare e interventi veloci, come molti altri settori anche la logistica deve fare i conti con la ripartenza. In particolare in Italia Assologistica, l’associazione di categoria, chiede crediti d’imposta e semplificazione nelle gestione dei costi del lavoro.
Se in alcuni casi la logistica, anche grazie all’impennata dell’ecommerce , ha avuto commissioni continuative o in crescita, d’altra parte sono molte le aziende che in questa fase di ripartenza devono fare i conti con l’aumento dei costi e il rischio di non avere continuità aziendale.
Per sostenere le aziende del settore Assologistica ha chiesto al Governo tre punti fondamentali:
- la de-contribuzione straordinaria per abbattere il costo del lavoro e mantenere l’occupazione
- Credito di imposta sugli acquisti dei dispositivi per la protezione individuale, per il contrasto della diffusione del virus, del 50% sul costo di acquisto sostenuto dall’azienda.
- Il riconoscimento della logistica come “servizio pubblico essenziale” per tutta la durata di permanenza dello stato di emergenza.
Queste misure sono state considerate fondamentali da Assologistica per sostenere le aziende nella ripartenza oltre allo sblocco delle limitazioni per l’export. Per le aziende che si occupano di esportazioni infatti le limitazioni introdotte riducono l’operatività delle aziende tanto che il rischio è quello di vedere i clienti stranieri rivolgersi altrove, dove queste restrizioni non ci sono o non sono più attive.
Si auspica una ripartenza veloce e solida per la logistica e per tutti i settori dell’industria.